Apparecchi dell’ esercito ed apparecchi appartenenti alla Regia Marina eseguirono con maggior frequenza ed in un numero sempre maggiore operazioni svariate sul territorio nemico, procurando di limitare i bombardamenti alle sole opere militari, ed evitando di imitare i nemici, i quali, mossi da propositi ben diversi, quasi quotidianamente con selvaggio furore compivano operazioni ostili su città aperte ed indifese, massacrando donne e bambini, e colpendo, sapendo di colpire, monumenti artistici e gloriose memorie del passato, come Santa Maria Formosa, le chiese degli Scalzi, di S. Pietro, di S. Francesco della Vigna e tanti altri monumenti di Venezia, la chiesa di Sant’Antonio a Padova ed altri edifìci, che assolutamente non potevano essere confusi con impianti militari. Anche a questi bombardamenti nemici si cercò di porre rimedio, sia guarnendo di artiglieria antiaerea le città e i centri abitati, sia mascherando con stuoie e con tele tinte di verde le grandi strade, sia infine bombardando con frequenza i campi di aviazione nemici, in guisa da rendere pericoloso agli aviatori austriaci così 10 stare come il partire ed il ritornare alle loro basi. Fra le imprese più audaci compiute dalle nostre squadriglie nella primavera del 1917 non devono essere dimenticate la spedizione, che giunse fino a Bolzano ed a Merano nell’Alto Adige, e l’altra, che, varcato 11 Brennero, penetrò ben addentro nel Tirolo, lasciando non dubbi segni del suo passaggio sui campi d’ aviazione nemica. 64 -