l’esercito austro-ungarico di riprendere le operazioni di guerra a suo piacimento. E perciò, come gli Anglo-Francesi, i quali assestavano colpi su colpi ai Tedeschi in Fiandria e nella Francia col valido concorso del-1’ esercito americano, non davano ascolto alle replicate offerte di armistizio della Germania se non a patto che venissero accettate condizioni che non permettessero la ripresa della guerra, così il nostro Comando Supremo, col consenso degli Alleati, poneva agli Austriaci condizioni tali da render loro impossibile la ripresa delle ostilità. 1 patti stipulati a Padova, nella villa Giusti, il giorno 2 novembre, a condizione che l’armistizio avesse principio alle ore 15 del 4 novembre, furono gravissimi ; ma 1’ Austria subdolamente, come vedremo, aveva già prima di sottoscriverli studiato il modo di eludere i più gravosi, mostrando fino all’ ultimo momento quella malafede, di cui i suoi generali e i suoi uomini politici avevano già date tante prove. Ma prima ancora che l’armistizio venisse firmato, l'Italia raccoglieva il frutto della sua fede, della sua costanza, del suo valore. Infatti la 4a Armata avanzando celermente per la Val Sugana e l’avanguardia della la per la Val Laganna si davano la mano e si congiungevano a Trento nel pomeriggio del 3 novembre, innalzando la bandiera tricolore sul castello del Buon Consiglio, là dove era stato fucilato due anni innanzi Cesare Battisti. Accolti con delirante entusiasmo dalla popolazione civile, che ancor rimaneva - 95