Con velocissima ed abile manovra le nostre forze dilaganti nella parte orientale della provincia di Treviso, furono portate per vie traverse a chiudere i passi, a tagliare la ritirata al nemico, a preoccupare i noti valichi, da cui superbamente gli Austriaci si erano calati in Italia nel 1917. E la manovra, pur attraverso a gravi difficoltà per la resistenza opposta dai nemici, per la rottura dei ponti, per l’ingombro delle vie, riuscì magnificamente. Senza concedersi un istante di riposo, facendo marcie lunghissime per vie faticose, combattendo tenacemente, le nostre milizie, inebbriate dalla vittoria tanto tempo aspettata, non sentivano nè la stanchezza, nè i disagi, nè la fame : esse furono strumento docile ed efficace nelle mani dei loro capi, che tutto avevano preparato e preveduto. All’ azione cooperò con molta efficacia, anche il reggimento di Marina aggregato alla 54“ divisione, meritando speciali elogi per la parte presa alla cattura di una divisione nemica. Anche sul Grappa, quella che era stata azione dimostrativa, si trasformò in una grande battaglia, il cui esito già alla sera del 30 ottobre era a noi favorevole. Minacciato sul fianco, il nemico sgombrava il sacro monte, che aveva veduto per un anno intiero tanti eroici combattimenti : e così pure, dopo aspra lotta, tentava di ritirarsi dall’altipiano di Asiago, incalzato dai nostri con la spada alle reni, lasciando nelle nostre mani migliaia e migliaia di prigionieri, tutte le artiglierie, munizioni, viveri, attrezzi di guerra in gran copia. - 92 -