Infine anche sulla nostra fronte tridentina la I* Armata si metteva in movimento, ricacciando dinnanzi a sè le colonne nemiche ed affrettandosi a tagliare loro la via della ritirata su Trento. n Avanti con impeto travolgente ! Avanti con indomabile energia ! R diceva il generalissimo nel suo ordine del giorno del Io Novembre. E con impeto travolgente, con indomabile energia, vincendo ad una ad una tutte le resistenze delle retroguardie, l’esercito italiano rioccupava le povere e devastate città delle provincie di Treviso, di Venezia, di Belluno e di Udine, fra il giubilo delle misere popolazioni, da un anno soggette al bestiale, rapace, vandalico nemico. Povere e care popolazioni nostre, con le case ridotte a mucchi di rovine, spogliate di tutto ciò che avevano, anche del più necessario alla vita, affamate, angosciate in mille modi ! Esse non avevano però mai disperato; avevano atteso con impazienza il giorno della vendetta; ed ora, a Feltre come ad Udine, a Sacile, come a Portogruaro assalivano i loro carnefici, li disarmavano, tendevano esultanti le braccia ai fratelli liberatori ! - Chi non ha assistito a quelle scene di delirio non può comprendere la grandezza morale di quello spettacolo ! Alcuni di quei nostri fratelli, più dolorosamente provati, non resistettero all’ impressione provata, rivedendo, dopo tanti dolori, la santa^bandiera della patria ; alcuni per la gioia perdettero il senno ; si accerta che più di uno ricevette tale scossa nervosa che ne morì. - 93 -