un’ ottima stazione per torpediniere ; coi pochi e non ancora perfezionati idrovolanti che all’inizio della guerra possedevamo, e con qualche dirigibile, "bombardarono le basi navali nemiche; con pattuglie di esploratori distrussero fari e semafori, caserme e depositi nelle isole e nei canali dalmati ; tagliarono cavi ; procurarono in una parola di togliere ed nemico una parte dei vantaggi, che la configurazione della costa gli assicurava. Non mai furono colpite città o luoghi aperti e indifesi ; non mai furono violate le buone norme di guerra, che i popoli civili rispettano. Tutte queste imprese, che occuparono le prime settimane di guerra, non furono senza qualche dolorosa perdita da parte nostra. Non ostante 1’ assidua vigilanza, il servizio continuo di esplorazione e di crociera di siluranti e di unità più grosse, il nemico a mezzo il giugno ripetè i suoi attacchi a Pesaro, a Rimini, con 1’ intento di distruggere la ferrovia litoranea. Un nostro bell’incrociatore, 1’ Amalfi, silurato da un sommergibile nemico, si perdeva nelle acque dell’ alto Adriatico (7 luglio). La maggior parte dell’ equipaggio fu però salvata da torpediniere accorse, e destinata poi, con entusiasmo dei marinai e degli ufficiali, a prestar servizio al fronte terrestre, in fraterna collaborazione con gli artiglieri dell’ esercito. E in questa nuova occupazione le batterie dell’ Amalfi si coprirono di gloria, meritando frequenti citazioni all’ ordine del giorno dell’Armata, elogi e ricompense speciali. 103 -