Ed altri mas, capitanati da due ufficiali già tante volte ricordati, Costanzo Ciano e Berardinelli, si slanciavano in mare aperto contro due corazzate, la Wien e la Budapest, scortate da cacciatorpediniere, che in quei giorni di fortuna immeritata il Comando austriaco, abbandonando il consueto sistema di prudenza, aveva lasciato uscire da Pola per bombardare 1’ estrema ala destra del nostro esercito, ormai stabilito sul Piave (novembre 1917). Si vide allora uno strano spettacolo: i due colossi del mare si allontanarono in fretta per sfuggire all’attacco dei due pigmei, che, lanciati i loro siluri, si ritirarono al loro ancoraggio, sotto una tempesta di fuoco delle corazzate e della loro scorta, che per qualche tempo diede loro la caccia ! Ammirevoli furono gli artiglieri e i fanti della marina. Gli uni con le loro batterie natanti, disseminate nei canali interni e lungo gli argini del Piave, costituirono un Raggruppamento che, se molto soffri per disagi, malattie, morti, causò al nemico perdite gravissime. Gli altri, costituiti prima in un battaglione (comandante Starita), poi in reggimento su quattro battaglioni (comandante Dentice, a cui successe poi il Sirianni), nelle estreme linee delle trincee verso il mare, in nobile gara coi soldati dell’esercito, contesero palmo a palmo il terreno agli invasori e contribuirono a salvare la piazza forte di Venezia dai loro attacchi. Erano quasi tutti volontari, e dei volontari avevano gli ardimenti, gli impeti irresistibili. I battaglioni Monfalcone, Grado, Caorle, Gola- 128 -