Zeffiro, alla torpediniera 9 P. N. , al mas N. 20, comandate rispettivamente dai capitani di corvetta Costanzo Ciano e Cavagnari, e dal tenente di vascello Ildebrando Goiran. Nella notte dal 1 al 2 nov. 1916 la piccola squadriglia, scortata a distanza dagli esploratori ‘Pepe e Poerio, si avvicinò cautamente alla costa istriana, raggiunse lo sbarramento esterno del canale di Fasana, e quivi, abbassata con grande abilità e in profondo silenzio l’ostruzione, il mas, condotto con fermo cuore dal Goiran, penetrò nelle acque della formidabile fortezza, percorse non visto, non udito, la interminabile fila di banchi di mine e di sbarramenti, e dopo circa due ore impiegate a ricercare e riconoscere il bersaglio ed a trovare una opportuna posizione di lancio, scoccò due siluri contro una grossa nave da guerra, la quale però, grazie alle molteplici reti che la difendevano, rimase illesa. Poi, sotto la abbagliante luce dei proiettori, sotto raffiche violenti di fuoco, rifece il cammino percorso prima, tornò a raggiungere al largo le altre due siluranti, che lo attendevano. Sublime eroismo, anche se non fortunato! Magnifico ardimento, che i nemici stessi dovettero ammirare! Accanto alle belle figure del Goiran, del Ciano, degli altri ufficiali, non si dimentichino gli uomini del- 1 equipaggio. Il capo meccanico D’Angelo, infermo per grave malattia contratta nel diffìcile, pericoloso esercizio della sua missione, chiese insistentemente di partecipare alla rischiosa impresa ; il secondo nocchiere Bragoni della torpediniera 9 P. N. nell’ abbassamento - 121