Grecia contro il sovrano apertamente germanofilo, si dileguarono. La Russia in breve tempo riperdette tutte le conquiste fatte, rosa dal tradimento e dalla corruzione ; dopo una fortunosa campagna la Romania fu a sua volta invasa dai Tedeschi : l’intervento greco in favore dell’ Intesa si fece attendere a lungo. Sul nostro fronte sopraggiunse l’inverno precoce a rallentare le operazioni di montagna in Val di Fassa, ed a porre un freno alla nostra continua avanzata sulla fronte Giulia. Le speranze, che per un istante si erano concepite di giungere a Trento ed a Trieste prima della fine dell’ anno, dileguarono ; ma, pieno il cuore di fiducia di menare a compimento l’impresa alla nuova primavera, i nostri si indussero a svernare sulle posizioni conquistate. Grazie alle precauzioni prese dal Comando ed alla preveggenza delle donne d’Italia, che avevano fornito indumenti di lana ai combattenti, si sperava che le sofferenze sarebbero state assai più lievi che nel 1915-16 per i riparti dislocati in montagna. Invece l’inverno fu crudelissimo e precoce; fin dai primi giorni di novembre caddero abbondantissime nevicate e cominciò il tormento delle valanghe, le quali fecero numerose vittime anche nelle retrovie e sbarrarono per parecchi giorni le strade di comunicazione coi posti avanzati. In alcuni punti, come sulla linea del Col Bricon, ben dodici metri di neve si erano accumulati sui primi di dicembre, ed in una sola giornata tra Fiera di Primiero e gli avamposti nostri del Cauriol - 62 -