Fra le innumerevoli azioni di valore, degna di specialissimo ricordo è la condotta di un battaglione del 141° Fanteria (Brigata Catanzaro), che sul monte Mosciagh, dopo diciannove ore di marcia faticosa sotto la pioggia incessante, ricuperò alla baionetta le artiglierie di quella posizione, che si erano dovute abbandonare, e sotto il fuoco nemico continuo e spaventevole riuscì a portarle in salvo tutte. E fra le azioni individuali, gli Alpini ricordano con orgoglio quella compiuta da un ufficiale appena ventenne, il romano Gilberto Caraffa, e dal suo attendente. A Monte Fior, il Caraffa, preso il comando di una compagnia rimasta senza ufficiali, la conduce al- I assalto, infiammando i soldati con le parole e con 1 esempio. Ferito una prima volta, rifiuta di farsi medicare e si trascina innanzi ; colpito una seconda volta, cade gridando parole di incitamento. La posizione è perduta: ma a sera l’attendente cautamente si avanza, raccoglie il suo ufficiale ancor vivo, e sotto l’infuriare della fucileria e delle mitragliatrici lo porta in salvo tra le linee nostre, non senza che altri proiettili colpiscano lui stesso e l’ufficiale. Il maresciallo mitragliere Cosmano Angelo, calabrese, sul Lemerle, per cinque ore resiste con la sua sezione, ridotta a pochissimi uomini, contro ingenti forze nemiche che lo accerchiavano, compiendo, come dice la motivazione della medaglia d’oro conferitagli, prodigi di eroismo e di destrezza, e mostrando sprezzo della morte e tenacia insuperabile. 53