Contro circa 63 divisioni nemiche, delle quali circa sessanta erano schierate sul Piave, noi potevamo disporre di 57 soltanto, di cui sei straniere; occorreva quindi distrarre le forze nemiche dal punto prescelto per lo sforzo principale. E questo s’ottenne con forti attacchi dimostrativi nella regione del Grappa e sulla fronte montana, verso le quali posizioni il nemico rivolse in fretta le sue riserve, per opporsi ad ogni tentativo di avanzata da parte nostra. Mentre così si ingannava il Comando nemico, nostri riparti varcavano con immense difficoltà il fiume Piave, allora assai gonfio e si stabilivano sulla riva sinistra. Ma l’azione era appena incominciata, quando una nuova piena ruppe tutti i ponti e lasciò così, separate dal grosso delle divisioni e in estremo pericolo, quelle valorose avanguardie. Esse eroicamente si difesero contro le soverchianti forze nemiche, e, con un fiume alle spalle, con scarsi rifornimenti di munizioni e di viveri, trasportati solo per le vie dell’ aria da numerosi velivoli, tennero testa strenuamente agli Austriaci finché, ristabiliti i ponti, poterono ricevere rinforzi. Fu quello il momento più terribile, più sanguinoso, più angoscioso di tutta l'azione ; perchè gli Austriaci, che si battevano con disperata energia, furono sul punto di ricacciare nel fiume i nostri; il che avrebbe reso nulli e senza valore gli sforzi già fatti e la vittoria conseguita nella zona del Grappa. Le nostre perdite furono ingenti ; alcune posizioni vennero perdute, riprese, riperdute in uno stesso giorno ; e solo nella - 90 -