coraggio e il valore dei nostri marinai. Per tutti è sacra la memoria del capitano di corvetta Gandolfo, del capitano C. R. E. Misiano, e di una schiera di sottufficiali e di marinai, che, manifestatosi un incendio presso alcuni vagoni carichi di esplosivi, si gettavano coraggiosamente in mezzo al pericolo, per organizzare l’opera di salvamento, e rimasero vittime della loro abnegazione. Quello che la marina nostra poteva fare si vide chiaramente durante la lunga e faticosa azione sulle coste dell’Albania ; a Vallona ed a Durazzo, prima per assicurare una base e provvedere di munizioni i nostri alleati Montenegrini e Serbi, ed infine per mettere in salvo gli avanzi dei loro eserciti, le popolazioni civili, inseguite con la spada alle reni dagli Austro-Bulgari vincitori, per trasportarli in Italia o sulle coste dell’Africa francese, insieme con le artiglierie, con i bagagli, coi prigionieri austriaci ancora rimasti in vita. Fu veramente una dura impresa, date le condizioni di tempo e di luogo. Essa durò dal dicembre 1915 al febbraio dell’ anno successivo, e, a malgrado delle enormi difficoltà, dell’ inclemenza della stagione, degli attacchi di sottomarini, di idrovolanti, di siluranti nemiche, a malgrado degli attacchi terrestri, si potè con il concorso di unità francesi ed inglesi, portare in salvo, con perdite quasi insignificanti, ben 260.000 uomini, 10.000 quadrupedi, munizioni, artiglierie, bagagli, per un complesso di oltre 30.000 tonnellate! L’opera ardua fu compiuta da piroscafi e da - 110 -