la prua del cacciatorpediniere di testa lo costrinse ad abbandonare immediatamente la caccia. 11 motoscafo del guardiamarina Aonzo era intanto penetrato nella formazione nemica tra le siluranti di scorta di coda e aveva lanciati i siluri contro la seconda nave, che pare però non fosse colpita. L’azione fu breve, e nelle luci ancora incerte dell’ alba i due piccoli gloriosi motoscafi ripresero indisturbati la via del ritorno verso la base donde erano partiti. L’impresa eccitò in tutta l’Italia un fremito di gioia, un senso di orgoglio : il governo, il parlamento salutarono con plauso gli invitti animi di Luigi Rizzo, del guardiamarina Aonzo, del volontario motonauta Manfredi, del capo timoniere Gori, del sottocapo Varchetta, del sottonocchiere Rossi, dei fuochisti artefici De Fano e Annaloso, del torpediniere Bertucci, dei marinai scelti Donato e Bagnato, del cannoniere scelto Capuano, dei comuni Santarelli, Feo, Calipari, Tomat, che costituivano l’armamento dei due mas. Questa impresa fu auspicio della nostra vittoria terrestre, della ritirata austriaca, alla quale efficacemente contribuirono per terra il Reggimento Marina, che segnò al suo attivo altre pagine gloriose a Fornaci Brazzà, a Case Cornoldi, a Cavazuccherina, ed il Raggruppamento Marina, che coi suoi tiri perfetti portò il disordine nelle file nemiche, mentre gli aviatori coi loro incessanti bombardamenti dall’alto e gruppi di siluranti dal mare prestavano efficace aiuto, sia alla difesa delle posizioni, sia più tardi alla ripulitura fati- - 137 -