L’ A l b ani a mentre l’unica scuola albanese ne contava solo 200; 2) che la comunità greca della città ha rifiutato il legato di 600.000 franchi di Liak-tis Aoramidis, perché aveva posto come condizione che la lingua albanese venisse insegnata nelle scuole greche; 3) che la stessa comunità rifiutò nel 1880 un altro legato di 100.000 franchi di Ercole Douris perché aveva indicato come legatario la « comunità ortodossa» e non la «comunità greco-ortodossa » di Koritza. Ricorda anche che, dopo il protocollo di Firenze, con cui l’Epiro del nord fu assegnato allo Stato albanese, si dovette a questo garentire un’amministrazione locale autonoma col protocollo di Corfù del 17 maggio 1914 (all. 1 al memoriale). Infine rileva che durante il conflitto mondiale la Grecia occupò l’Epiro del nord col consenso degli alleati e dell’Italia, restandosi d’accordo che l’Italia occuperebbe Valona e la Grecia l’Epiro del nord, lasciando al Congresso della pace di decidere definitivamente su questa occupazione. « Ma era tacitamente inteso che se, con la pace, venisse confermata l’occupazione di Vallo-na all’Italia, anche quella dell’Epiro alla Grecia diventerebbe egualmente definitiva. Riconoscendo, nel trattato di Londra del 26 aprile 1915, all’Italia il diritto di occupare 60