NOTE I) Il Pouqueville (Storia della Guerra moderna per l'indipendenza della Grecia, prima ediz. siciliana — parte seconda, contenente i grandi avvenimenti dal i8ji al 1824; voi. V. Palermo — tip. eredi Abbate, 18)3, pag. jjj in nota) dice: « Ignoro la radice del vocabolo l'iam e l'iumij in plurale (I); ma questa cerimonia ò no« sono il nome di a AJtlfoittii, aJoptio in fralreni » presso gli scrittori del basso impero. » — La radice di l'iàmia è VI&q = fratello, e perciò significa fra-tMm-a, ed è di numero singolare. In questo canto pare che in Kroja esistesse un luogo apposito dove essa si celebrava, e che per conseguenza ne portava il nome. Riporto il brano della Storia di Pouqueville (loc. cit. pag. j)j) dove si descrivono le cerimonie della l'Umia : — ■ Mentre ciò accadevi, Marco Botta ris, con seicento palUari, sosteneva il peso e gli sfoni deU'armata ottomana comandata da Omer Briones e da Routchid pascià. Le Temi ipili si eclisseranno un giorno a tale racconto ! Trincerati presso Krionero, piccolo fiume posto nell’angolo occidentale del monte Aracinto, i suoi compagni, dopo di aver peninate le loro belle capigliature, seguendo l’immemorabile usanza 4* •de* soldati della Grecia, conservata fino a’ di nostri, si lavano nelle icque dell’antica Aretusa, e rivestiti di ciò che hanno di più prezioso, chiedono di unirsi coi legami della a fraternità », dichiarandosi Vlamia. Tosto s’accosta un ministro dell’ altare. Prostrati a’ piedi della croce, cambiansi le armi, indi prendonsi per mano, formando una misteriosa catena, e, raccolti innanzi al Dio redentore, pronunciano le sacramentali parole : la mia vita è la tua vita, e la mia anima è la tua anima. Allora il sacerdote li benedicci ed avendo dato il bacio di pace a Marco Botzaris, che lo rende al suo luo-s^otenente, essendosi i suoi soldati abbracciati a vicenda, presentano al nemico minacciosa la fronte. »