L’ Albania Arrivò persino ad affermare che la questione costituiva « un imbroglio assai più difficile a risolvere che quello delPAlta Slesia » ! (1). Secondo detto giornale, il punto di vista del Foreign Office era che l’ammissione dell’Albania nella Lega delle Nazioni aveva fatto tabula rasa di tutte le convenzioni ed intese precedentemente concluse, ed occorreva riaprire quindi il dibattito su basi completamente nuove. La Consulta invece sosteneva che la semplice ammisione dell’Albania alla Lega delle Nazioni non poteva stracciare gli accordi interalleati cui si era arrivati per effetto della guerra e della pace. La soluzione, secondo il giornale, c’era. Ed era che l’Italia doveva far registrare dalla Società delle Nazioni l’accordo di Tirana, domandando «un mandato in potenza (a potentini mandate) per difendere l’Albania e la sicurezza italiana sulla costa albanese in caso di aggressione». Tale domanda doveva essere fatta col consenso degli Alleati. (1) In tale occasione la stampa italiana osservò che le voci cui accennava il Daily Telegraph erano messe in giro da ambienti interessati a creare dissensi tra l’Italia e l’Inghilterra, dissensi che, In realtà, non esistevano, poiché tra i due governi le trattative procedevano cordialmente e assai più facilmente di quanto si voleva far credere. 120