Le trattative con l’Austria mento per quanto era possibile lo statu quo in Albania, in aitesa delle deliberazioii finali cbe sarebbero prese al riguardo dall’Europa al termine della guerra. Aggiunse poi le considerazioni prospettate dall’on. Sonnino al barone Macchio (Libro verde, doc. 12). Il 9 febbraio il duca d’Avarna ripetette gli stessi argomenti circa l’Albania e i motivi dell’occupazione di Valona, avendogli il barone Burian eccepito cbe anche l’Italia, prima di occupare Valona, avrebbe dovuto prendere accordi con l’Austria. Ed in tale occasione rilevò anche che la nostra occupazione si era intensificata coll’invio di altre truppe e coi provvedimenti presi dalle nostre autorità che si erano colà stabilite (doc. 20). Tre giorni dopo il barone Burian inviò all’ambasciatore italiano un pro-me-moria in cui riprendeva fra l’altro gli accenni all’occupazione albanese, fatti oralmente, sviluppandoli ampiamente ed osservando che se l’occupazione italiana cessasse di essere temporanea « cette dernière alternative étant incompatible avec l’accord italien-austro-hongrois concernant la Albanie et déterminant une modification de l’equilibre adriatique si souvent invoqué par le Gouvernement italien, donnerait aussi à l’Autriche-Hongrie un droit additionnel à des compensation adéguates » (doc. 21). L’on. Sonnino replicò immediatamente (12 3. - Giannini. 33