Le trattative diplomatiche ni il mandato di amministrare l’Albania. Le frontiere a nord ed est dovevano essere quelle del 1913, mentre quelle del sud dovevano essere oggetto di negoziati. Intanto si proponeva un regolamento provvisorio, di cui si precisava il tracciato, in favore della Grecia. Infine la città di Valona (n. 6), con l’hinterland strettamente necessario per la sua difesa e pel suo sviluppo economico, erano attribuite all’Iialia in piena sovranità. In un memoriale aggiuntivo si precisavano i dettagli della questione albanese, aggiungendo che nulla vietava che l’Albania concordasse con la Jugoslavia rettifiche regionali in armonia coi bisogni etnografici ed economici locali. Per quanto concerne la Boiana, i lavori per aumentarne il traffico e il regolamento del traffico stesso sarebbero affidati alla Lega delle Nazioni, che avrebbe potuto delegare l’Italia e la Jugoslavia a compiere le opere. Una commissione composta di un italiano, un rappresentante della Lega delle Nazioni e un rappresentante dell’Albania, scelto dalle principali Potenze alleate ed associate, avrebbe elaborato la forma e le condizioni del mandato, le leggi fondamentali del nuovo Stato, seguendo i principi della libertà di coscienza, di culto, ecc., le tradizioni del paese, la necessità di evitare ogni 81