L'Albania e la S. d. N. nia e 1» Stato S. H. S., che esso stimava minacciata per alcuni avvenimenti che si erano verificati nelPAlbania del nord. Nella seduta del 2 settembre il Consiglio, presieduto dal dr. Koo, udì il rappresentante albanese, il vescovo Fan Noli, e quel- lo jugoslavo dr. Jovanovich, ministro a Berna. 11 delegato albanese, che aveva presentato un memoriale, dichiarò che la pace tra i due paesi era messa seriamente in pericolo e che la situazione presentava aspetti sempre più minacciosi. La rivolta dei Mirditi fu organizzata a Belgrado, e, quando il tentativo fallì, la Jugoslavia tentò di occupare quella regione mediante bande formate al di là del confine. L’Albania era stata costretta a difendere con le armi il confine verso la Jugoslavia, mentre la stampa di questo paese tendeva a preparare l’opinione pubblica ad un intervento armato nell’Albania settentrionale. Chiedeva perciò che il governo jugoslavo cessasse ogni provocazione ed evacuasse i territori tuttora illegalmente occupati. Il delegato jugoslavo oppose che le truppe del suo paese non avevano occupato nuovi territori e si trovavano tuttora nelle linee fissate dall’armistizio. Diede quindi lettura di due documenti inviati dal pre- 111