Le trattative diplomatiche Nel memorandum che Wilson presentò nella seduta del 7 giugno, in modifica del compromesso Tardieu, l’accennata clausola non fu compresa tra quelle modificate, e deve ritenersi quindi siccome da lui formalmente ammessa. Con nota del 1° giugno la Delegazione albanese si doleva che la Conferenza si occupasse dell’Albania solo incidentalmente, per facilitare la soluzione del conflitto italo-ju-goslavo, e perciò cercasse di accordare all’Italia il mandato sull’Albania ed il possesso del porto di Yalona. Riconosceva che l’assistenza di una delle Potenze alleate e associate poteva riuscir utile all’Albania per guidarla nei primi passi della sua indipendenza, ma non poteva ammettere che si applicasse ad essa l’articolo 22 del patto della Lega delle nazioni, concernente espressamente le colonie africane e asiatiche e la si consultasse per la scelta della Potenza e il modo di applicarlo alPAlbania. Nella nota del 28 giugno — consegnata all’on. Tittoni al suo arrivo a Parigi — gli alleati, tra le altre trasgressioni ai patti, ci imputavano la dichiarazione del protetto-rato sull’Albania, in contraddizione con l’art. 7 del Patto di Londra. per la pace adriatica, in Aperusen del 1922, pag. 339 segg. 77 6. - Giannini.