L’A l b a n i a del giorno del Consiglio del giugno e furono invitati i tre Stati contendenti a inviare i loro rappresentanti. Nella seduta antimeridiana del 25 giugno il Consiglio della Società delle Nazioni, presieduto dal delegato giapponese visconte Ishii, udì il vescovo Fan Noli per l’Albania, Alexandropulos e Frangoulis per la Grecia e Jovanovitcb per la Jugoslavia, per conoscere il punto di vista dei tre paesi (1). Il relatore Fisher, delegato inglese, ricordò che i tre Stati in contesa erano membri della Società delle Nazioni e che avevano solennemente riconosciuto le obbligazioni loro imposte dal Patto pel mantenimento della pace. Aggiunse che la cpiestione dibattuta davanti al Consiglio era una questione di frontiere, e che essa era sottoposta già alla Conferenza degli Ambasciatori. Invocò quindi dai rappresentanti dei tre Stati di astenersi da ogni atto ostile finché il problema non fosse deciso, concludendo intanto un accordo amichevole. Il rappresentante albanese sostenne che le frontiere dell’Albania erano state definitivamente fissate nel 1913 a Firenze, che (1) In tale occasione i tre governi presentarono alla Lega della Nazioni dei memoriali illustrativi dei relativi punti di vista. Assai diligente e documentato è quello greco. 108