2JO VI — SCUTARI F. II. SUO l.AOO E facendo di nuovo intravedere alle Potenze il pericolo della Russia che mira ad affacciarsi anche nell’Adriatico, il memorandum le invitava a considerare che l’Albania soltanto è destinata ad essere l’antemurale opposto dalla natura all'invasione slava, come lo fu contro l'Ottomano. Il documento conclude, invocando dal Congresso che stabilisca l’autonomia albanese con queste parole: " L'Albania, sopra una popolazione di un milione e mezzo, può levare un’ esercito, non ignoto nei fasti militari d’ Europa, di 40000 combattenti, perché qui siamo lutti soldati avvezzi ai pericoli e induriti a tutte le fatiche della guerra. " l-a diplomazia quindi, senza nulla cambiare nella sostanza, non dovrebbe che confermare e riconoscere Io alitili quo, limitandosi a mutare la forma dell'organismo politico ed amministrativo, concrntrando cioè in una sola inano il potere supremo che ora è esercitato dai capi tirile tribù indipendenti. •' Quindi, ove pur si volesse rispettare in relazione all’Albania il principio della integrità dell’impero Ottomano, questo principio non sarebbe violato col principio dell’autonomia albanese „. Quando il Sultano, dopo la dimostrazione navale di Dulcigno, ordinò la cessione dei distretti albanesi al Montenegro secondo le deliberazioni del Congresso di Berlino e le decisioni prese alla Conferenza di Costantinopoli, nella nota indirizzata dai capi della Lega di Dulcigno ai Consoli europei di Scutari e ancora lo stesso concetto, sono ancora gli stessi sentimenti che prevalgono. “ Siamo informati che il Governo del vilayct di Scutari avrebbe deciso di adoperare la forza per fare la cessione