Tutti (f accorilo 271 del nostro territorio al Montenegro e che a questo scopo sono già stati mandati parecchi battaglioni. Noi abitanti di questa città abbiamo tutti deciso sema distinzione di religione, ove ciò accadesse, di resistere e di opporci, le armi alla mano, alla occupazione del nostro territorio contro qualunque forza mussulmana ono, e facciamo ricadere la responsabilità degli avvenimenti funesti che potrebbero accadere sul Governo del vilayet di Scutari Indipendentemente dalla questione speciale di Dui-cigno, alla quale la nota si riferisce, anche in questo documento, s’insiste nuovamente nello stabilire che la diversità di religione, non è un ostacolo alla unione degli Albanesi. Mussulmani e cristiani furono allora d’accordo nel non voler cedere di fronte alle deliberazioni delle Potenze, come, in complesso, lo sono oggi ancora in molti paesi dell’Albania, nel non voler assolutamente sentir parlare delle Riforme. Soprattutto nel vilajet di Scutari: nella Gbegheria. (I fiume Shumbi. che sbocca a sud di Durazzo, divide l’Albania in due parti, l’Alta e la Bassa Albania, abitate da popolazioni albanesi nelle quali vi é una certa differenza di dialetto, se non proprio della lingua, di costumi, di tradizioni, e persino di caratteri antropo-logici, senza che per questo cessino di far parte dello stesso ceppo, e quantunque, in altri tempi, sieno «tate fra loro vivissime ed aspre le contese. U primo gruppo di queste popolazioni si chiamano gheghe, e fosche son dette quelle che appartengono al secondo gruppo, da dove i nomi di Ghegheria e Toscberia dati aU’Alta e alla Bassa Albania. Le popolazioni più fiere, più battagliere e più ribelli ad ogni idea di ordine civile, sono quelle della Ghegheria, e specialmente quelle delle tribù malisore, o tribù montanare, dalla parola