X — DALMAZIA - ISTRIA - TRIESTE abolite e ne fu lasciata una soltanto a Zara. Non si può ragionevolmente contestare agli italiani di Spalato il diritto di avere delle scuole, e la bilinguità che essi domandano non può nuocere ad alcuno. La cessazione della lotta fra italiani e croati sarebbe un gran bene anche per l’avvenire della città. Quello del teatro è un esempio tipico dei danni provocati da codesta lotta, della quale tutti quanti poi finiscono per pagare le spese. Anni sono fu distrutto da un incendio l’antico teatro italiano. Il partito croato assolutamente padrone del Municipio votò allora una spesa di circa un milione e mezzo per la costruzione di un grande teatro croato. Finito il teatro, che secondo alcuni è costato una somma maggiore di quella stabilita, il Municipio non volle mai concederlo a compagnie italiane. Ma siccome di compagnie croate che possano venire a Spalato e sopportare la grave spesa d’esercizio non ve ne sono, il teatro non agisce mai. Nel bilancio del comune figura quindi, fra l’interesse del denaro speso per la costruzione e la somma necessaria per la manutenzione, un sacrificio annuo gravissimo per una città di 16 mila abitanti... per avere il teatro chiuso! Spalato è l’unica città in tutta la Dalmazia nella quale si festeggia ufficialmente dal Municipio con musica e con grande sfoggio di bandiere, l’anniversario della battaglia di Lissa. Nelle trattative per la pacificazione i rappresentanti del partito croato sapendo quanto l’ostentazione di solennità data a tale commemorazione urti la suscettibilità del partito italiano, lasciarono capire che d’ora innanzi non avrebbero più festeggiato quel giorno. Per la conciliazione, questo sarebbe veramente un pegno di grande valore. Se aspirate al