I40 III — DAL NARENTA A CATTARO ed a suoi successori, fu conferito quel titolo di duca di Dalmazia che doveva finire per essere dato ad uno dei marescialli di Napoleone. in questa piccola zona della Dalmazia, nel medioevo designata spesso col nome di Pagania, per la te nacia con cui le popolazioni si conservarono pagane, non convertendosi che molto più tardi delle altre al cristianesimo, i confini fra Venezia e l’impero Ottomano mutarono spesso. Ma, come si vede, anche da questa parte, i turchi, erano arrivati e vi rimasero fino al 1878, a pochi chilometri dal mare. Siccome, sia pure nominalmente, le Provincie Occupate sono ancora parte dell’ Impero Ottomano, dopo pranzo, fumando uno sigaro e facendo una breve passeggiata si può andare... in Turchia. Dalla parte di mezzogiorno il confine con l’Erzegovina è a un chilometro e mezzo circa da Metkovich. Ben inteso che, tranne il casotto giallo e nero dell'ufficio del dazio, nulla avverte che si passa — o che si dovrebbe passare — in un altro Stato. Non si vedono uniformi diverse. Anzi di uniformi non se ne vedono addirittura. A Metkovich non pare quasi di essere in Austria, poiché non si incontrano soldati. L'epoca nella quale essa invece formicolava di armi e d’armati, quando fu la base di operazione del corpo d’esercito che marciò su Mostar nel 1878, non è più che un ricordo. Dopo aver passato qualche giorno a Metkovich sono partito con un piccolo vapore dell’Ungaro-Croata per Gravosa e Ragusa. Ho scelto la via di mare per avere l'occasione di discendere per il Narenta nell'Adriatico e rendermi conto dei lavori tatti per la navi gabilità del fiume. Appena salpato si percorre, pel tratto di circa un paio di chilometri, un canale che