il i — il wxi>Tn» mani aitami svititi 10 tutto il Principato. Anche i più audaci rivoluxio-nari hanno compreso come la loro causa perderebbe antiche acquistare simpatie, se provocassero nuove insurrezioni ora. Sono altre»i convinti che con la Russia impegnata in regioni cosi lontane, ove nutrissero a provocare, come era loro disegno. un' intervento europeo, la parte prcponderante sarebbe assunta da quella ira le Grandi Poterne che »'oppose sempre ad ogni ingrandimento della Bulgaria, e il cui rappresentante. ventanni fa. fermò il suo esercito vittorioso in marcia verso Nisch Ma U Principato non disarma. Vuol trovarsi sempre pronto agii eventi. 1-a sua situaiKHve interna noti e mutata, e non ha certo rinunziato alle sue aspirazioni. l a Serbia che sotto agli Obreoorich, travagliata dalle discordi« intestine provocate dalle questioni dinastiche. putta mcnè qaw completamente disinteressata dalla questione VUniooe e che. in ogni modo, non si trovava in condicàooi t»h da poter far scaltre la sua voce, adono, con la nuora Dinastia, mostra chiaramente di non voler Mere lasciata In disparte: proclama alto e forte i auoé diritti sul Li Vecchia Serba, e lascia comprendere non rimar rebbe eoo le armi al psede il giorno nei quale la Bulgaria dichiarane la goerra alla Turchia. I recenti e coti inaspettati convegni, tra Re Pietro c il Prio- . cipe Ferdinando, tacciano «ino da ora, la ptMwbshti di un’intesa die vada motto pi in 11 dei rapporti di boa« nauta, c I alla quale pare debba associarti aocha II I riadpe NkoU. il Sovrano 4 _ ■ - - —- .. . .. - ^1 . V1. s., « ..J& « K .. — — - - — -*--~ *S< ctwco w c**c* pur c*«* •cado tal volt* ridono a iiinlmi sa qoakhc in*. CCMiNk rocca, tcnae sempre aita la bandiera delia