t/l II — l»:RKITOKIO I»l OCCUfA/IOJft menta re, c anche tra gli uomini di Governo, non ti conoscevano molto le questioni di politica estera, vera però ancora — tanto nella diplomazia nostra come in alcuni ambienti intellettuali — una quantità di persone cui erano famigliati tutte le complesse questioni che •'agitavano intorno a quella di Oriente, e che non •vedano dimenticato, esser stata per l'appunto una mossa di Cavour nel fare intervenire il piccolo Piemonte nella guerra d* Oriente, il primo risoluto e decisivo passo verso la costituzione ilei Regno. Furono, relativamente, numerosi, gli scritti, e i discorsi di persone che, con competenza, trattarono tale argomento, rammaricandosi del grande insuccesso a cui andò incontro l’Italia, la prima volta che intervenne come Grande Potenza nell'Areopago Europeo. Ma. pian piano, queste (ile sono andate diradandosi e per anni e anni, nessuno, o pochissimi, mostrarono di occuparsi di tali questioni tantoché, perone, pur non •provviste di una certa coltura, ancor oggi, sanno solo vagamente dove è la Bornia e (‘Erzegovina, e meno che mai. quali sono state le conseguenze della occupazione Austriaca per i nostri interessi dell'Adriatico. Inutile dire poi che si contano sulle dita gli studiosi o gli uomini politici i quali hanno visitato i due paesi malgrado il viaggio non presenti ormai la menoma difficoltà. e si poma fare senza rinunziare alle proprie comodità. «. Eppure anche a parte l'interesse per noi — la Bosnia e rEncgovtna.e la prima «penalmente, sono passi da molti punti di vista interessanti, e asauu pittoreschi Metterebbe il ponto di visitarli solo per l'anormalità della loro situazione politica, per «edere