Z« mancata visita dello Czar 487 fiducia nella sua capacità di tenere a freno quegli elementi che intendevano di turbare la visita.» Si può anzi dire sia stato questo articolo, nel quale la compiacenza per ciò che era avvenuto non era punto dissimulata, quello che diede allora l’intonazione a quasi tutta la stampa austriaca. Nella stampa italiana poi, e parlo specialmente di quella ufficiosa che credeva in tal modo di diminuire la responsabilità del Ministero, fu perduto ogni ritegno, tanto che in fogli ministerialissimi, e che anche allora rispecchiavano il pensiero del capo del Governo, comparvero articoli contro la Russia e contro la Persona del suo Sovrano, che nulla avevano da invidiare a quelli pubblicati dai giornali socialisti più spinti. Le relazioni fra l’Italia e la Russia diventarono naturalmente assai poco cordiali, e non avevano più mezzo, nonché di ingerirsi nelle cose balcaniche, nemmeno di far sentire la nostra voce. Senza dubbio la situazione del Nelidoff dopo quanto era accaduto non era più sostenibile a Roma, e il Governo di Pietroburgo lo richiamò.... Ma per mandarlo a Parigi, posto che in Russia é sempre stato ritenuto più importante di quello di Roma. E, pure a Roma, prima della sua partenza, anche in quelle che si potrebbero chiamare le manifestazioni mondane, si cercò di far risaltare dai loro Rappresentanti la intimità di quelle relazioni e di quegli accordi fra l’Austria e la Russia coi quali era stato sancita 1’ esclusione nostra. Nel momento in cui, a torto o a ragione, tutta la stampa italiana si scagliava contro il Nelidoff, fu per l'appunto il barone Pasetti, l’Ambasciatore d’Austria, che diede il pranzo in suo onore dopo la notizia del suo richiamo, pranzo che la sera stessa fu commentato in modo