Di nuovo ii Spalato 435 se la prendevano anche con questi bravi marinari che non danno noia a nessuno, e li accusavano.... di impoverire il loro marei Parlo naturalménte dei fanatici ché la gente di buon senso sapendo benissimo qual danno ne verrebbe alla loro città, si è sempre opposta a qualunque idea di adottare misure spe ciali contro la pesca delle barche chioggiotte nelle acque dalmate. A Spalato ho dovuto rimanere fino all’indomani mattina aspettando il battello dell' Ungaro-croata che da Cattaro va a Fiume, non essendovi coincidenze per Zara alla sera. Cosa della quale non mi sono lagnato perché ciò mi ha offerto l’opportunità di passare ancora qualche ora nell’antica città di Diocleziano, di ringraziare le gentili persone che mi avevano raccomandato alla cortesia del dott. Dojmi, di discorrere ancora un po’ di tutte le questioni che appassionano i partiti in cui è divisa la città, e di stringere ancora una volta la mano al nostro Vice-Console il signor Tritonj, che ho conosciuto ragazzo, un giovane colto e studioso al quale non può mancare un brillante avvenire. L’anno scorso durante l’assenza del Commendatore Leoni di Scutari, è stato mandato a reggere il Consolato di quella città ove rimase un paio di mesi. E ne ha naturalmente approfittato per studiare un po’ il paese e le questioni balcaniche intorno alle quali abbiamo chiacchierato a lungo scambiandoci. le nostre impressioni. L’indomani verso le due il GOdollo, il più bello dei vapori dell’Ungaro-Croata e adibito al servizio celerissimo fra Cattaro e Fiume, destinato a fare concorrenza al servizio celerissimo settimanale fra Cattaro e Trieste del Graf Wurmbrand del Lloyd, si or-