i — n. mivistuo nrnti affari fstfri punto in una di queste camere senti il dovere di avvertire Sua Eccellenza che la tentazione per gli indiscreti poteva estere forte ... Ora. tutti sanno come anche il Malvano non sia neppur lui d'orecchio molto acuto. Decisamente per ciò che riguarda il tono della voce, l’on. Prinetti aveva diritto a qualche attenuante. Tutti ricordano alla Consulta l'esclamazione, forse un po’ imprudente, che il senatore Rodio, l'ex Commissario Generale deU'Emigrazione.si lasciò «fuggire nell'anticamera del Ministro, senza badare alla presenza di qualche impiegato e degli uscieri del Gabinetto. Nella mattinata, aveva avuto una conferenza col Malvano, poi era andato «u dal Segretario del Ministro per dirgli qualche cosa da riferire a Sua Eccellenza. Pare che ne dall’uno ni dall’altro fosse riuscito a farsi capir bene, tantoché tini per farsi annunziare dal Ministro, e ritornò in una delle antisale aspettando di essere ricevuta Uscendo dall'Ufli-ciò del Segretario, seccato di dover perdere inutilmente tutta la mattinata, non riuscì a frenare un movimento dì dispetto, e gettando prima di «edere un gran fascio di carte che aveva sono il braccio sul lofi: — Accidenti ai sordi' — di«« — Non c'é mezzo di farsi capire! Sarebbe forse ardito il supporre sia stata questa c«riamattone — del resto parecchio giustificata dalle circostanze — la determinante di tutta quella situazione per fa quale egli noi per rassegnare le dimissioni dall’alta carica Ma certamente non gli ha giovato. L’oa. Rodio «vri i suoi difetti, perchè tutti ne