326 viri — VALLONA K IL SUO OOI.FO turco, relativamente assai recente, e quelli dei corsi d'acqua che in generale hanno origine slava, la maggior parte dei nomi — e tutti senza eccezione quelli della costa — sono italiani. Alcuni sono addirittura nomi di paesi o città nostre. A sud di Vallona, poco prima di arrivare a Santiquaranta, per esempio, vi è Porto Palermo il cui nome deriva certamente dall’epoca normanna o dagli Angioini, e un monte Ravenna sorge dove comincia la larga striscia di terra che va fino al capo Linguetta e che determina la formazione della baia. Anche oggi come all’epoca delle crociate, cercano rifugio nella Baia di Vallona le navi, quando soffia impetuoso il maestrale, e vanno ad ancorare laggiù, in fondo alla baia, di fronte a Passaliman o Pacha-liman - chiamato anche Porto Reale e in altri tempi Porto Raguseo - dove l’acqua è profonda e dove sono assai bene al riparo. Vi ho veduto dar fondo l’arciduca Salvatore, uno studioso di storia e della scienza nautica, il quale fa frequenti apparizioni su quelle coste. È là che si ancorava una volta — quando esisteva — la flotta turca: ed il nome della località ricorda, salvo errore, per l’appunto un pascià che riportò una vittoria contro le navi della Repubblica. Adesso le acque della baia vedono una volta all'anno le corazzate italiane ed austriache, ma non vedono più da un pezzo navi da guerra sulle quali sventoli la Mezzaluna.... Veramente sbaglio. Qualche volta vi appare, e vi passa qualche giorno un piccolo avviso, i cui cannoni — due in tutto — sono da anni inservibili, ma che non ha missioni guerresche nè tanto meno la pretesa di controbilanciare, diremo così, l'effetto morale prodotto dalle squadre europee... Il piccolo avviso