Iar f*Mkm nitrii r la Cerna 15 Partendo da questo concetto, la Corona, non mio non considera adatto la polìtica estera come un campo ad Rasa riservalo o qua«t, come per comodo dì potè* mica alcuni mutuano di credete, ma e*ita di ingerirsene e di inAuirc. anche quando per molte ragioni sembrerebbe ovvio e naturale interveniste. A questo proposito, ricordo una noU comparsa nella Trtbuita. quando era a Roma in qualità dì Ambasciatore di S. A. K. il IVincipc Nicola prcaao il Punteti ce per l'affare di San Gerolamo, il conte Yoinovicb, insieme a Mon»i({n<»r Millinovich. Il giornate romano era anche allora, come oggi, l'interprete più autorevole del pensiero del Gabinetto e del Ministro degli Esteri ; epperò si comprende come specie nel Corpo Diplomatico, debbia aver destato allora un grande senso di sorpresa la oou cui accenno comparsa nel numero del i) novembe 1901 e cosi concepita; * In cronaca ci oenpumo dai due inviati m*mi»n«nr mi, che sona venali a ducikn al Papa la moiliAcmaione della 'flolli Slmmrwm gwmttm nei trono sostenuto dal (¡»verno RKMllrArftlAiV « I» verità, no* sa comprende lo ««po prati«» di qne* sta nnwriKie, dal mnisfsln rdam e nt regime, e sull* ne». Mahqoeatmni (dune seno «tuamati a dcoderr tribunali italiani. « A «he giova, aB-ea. lavarsi«- owUrartili ad una IWIa latMeicr e «sasr Aon ruiieslt? tjorstn t leni« ehi*-dere a tèi ita «mM « da* aara»*. • Naturalmente nella (orma con cui la nula fu redatta «1 rkoaoMc tubilo II carattere poco garbalo del MI* nutro del tempo, ma resulta altresì cvideoU lino 1