334 VII* — VALLONA E IL SUO GOLFO la partita prefìggendosi come unico scopo di far pagare ben cara la vittoria. Nel terribile combattimento che ebbe luogo prima della ritirata quasi tutti gli italiani perirono. Rimanendo a Vallona il nostro rappresentante si trova isolato, e non ha modo di esercitare azione alcuna. Non vede e non può parlare con gli albanesi influenti, i quali, malgrado le loro vive simpatie per noi, finiranno per credere che ci disinteressiamo di loro e del loro avvenire. Non si spiegano come mai dopo aver accennato ad un risveglio della nostra attività, e alla intenzione di contrastare un po’ il terreno all’Austria, ora si abbia quasi l’aria di lasciarle assolutamente campo libero. E ciò mentre l’azione deU’Austria-Ungheria è ordinata in modo che tutto converge allo stesso scopo. La propaganda del clero, il modo con cui è impartito l’insegnamento nelle sue scuole, l’organizzazione e il regolamento degli uftìci postali, i servizi di navigazione, tutto si svolge sotto la direzione e la sorveglianza più assidua del Governo centrale, e per esso dei suoi Rappresentanti Diplomatici e Consolari, i quali, generalmente, provvisti di mezzi con una certa larghezza, spiegano una grande attività, percorrono in lungo ed in largo il paese, e nulla lasciano di intentato onde guadagnare aderenze e simpatie allo Stato che rappresentano. Naturalmente avviene che talvolta questa eccessiva e costante attività raggiunga l’effetto opposto o crei addirittura gravi difficoltà, come accadde per la grossa questione dei cattolici di Pritz-rend; ma, in tal caso, sanno anche abilmente ripiegare, c rimandare il raggiungimento dello scopo prefisso a momento più opportuno. A proposito di