500 XI • GLI ERRORI DELLA NOSTRA POLITICA modi quest’incidenti provocarono, mettano una certa ostentazione nel farsi vedere a passeggiare quando uno dei nostri vapori della Pug ia si ormeggia alla banchina... Posso an'.i aggiungere che invece di avere una qualsiasi soddisfazione, si è sancito il diritto di visita dando una interpretazione, che finora non era mai stata data agli art. 16 e 17 della Convenzione Consolare del 1874. Naturalmente vi è reciprocità, per cui il Ministro ha potuto dire che i due Governi non hanno creduto di dover abbandonare i loro diritti... Ma è evidente, come in sostanza si sia ceduto su tutta la linea. E. vi era proprio bisogno, oltre a tutto questo, che il Ministero degli Esteri, parecchi mesi dopo l’incidente, diramasse una circolare, fra le altre cose redatta in modo tanto infelice, onde vietare ai comandanti dei piroscafi di fare uso della bandiera nazionale, per impedire l’accesso alla nave, a chi, a ragione o a torto voglia accedervi? V’era proprio bisogno dopo quanto è accaduto e dopo il contegno tenuto in seguito all’incidente dal Governo Austriaco, fossimo invece noi a dargli, con questa circolare, tutte le soddisfazioni? Che la situazione lasciata dal Ministero Zanardelli specialmente nelle nostre relazioni con il vicino Impero fosse pessima, irta di pericoli, quindi assoluta-mente necessario dimostrare subito che non si intendeva affatto continuare per quella via, tutti ne convengono. Ma gli è appunto nelle situazioni gravi e nel tempo stesso così delicate, come quelle che toccano il nostro patriottico ideale, che sarebbero stati necessari, onde rimediare a tutti gli errori fino allora commessi, menti più agili e mani più esperimentate. Così invece, mentre si è percorso tutta la gamma delle dimostrazioni e