L'esodo degli albanesi 317 cadde sotto il dominio ottomano nel 1501. Da quell'epoca l’Albania settentrionale — a parte un tentativo non riuscito della Serenissima per riprendere i suoi antichi possessi — non ha più storia. Gli amici e colleghi di Scanderbeg si sbandarono, e in quel paese che era stato uno dei più grandi baluardi della cristianità, i due terzi della popolazione si convertirono all’IsIam 1 Durazzo alla fine del secolo diciottesimo, a quanto ne ha lasciato scritto qualche viaggiatore che vi fu a qucH’epoca, era ridotta a poche case con un migliaio di abitanti o poco più ! Molti Albanesi da Durazzo specialmente, appunto per i maggiori contatti che questa città ebbe sempre con gli italiani della riva opposta, dopo la morte dello Scanderbeg, preferirono abbandonare il paese loro piuttosto che abiurare la fede cristiana. Ed ebbero origine da quell’esodo dall’Albania le numerose colonie albanesi tuttora esistenti nelle nostre provincie meridionali, quantunque i primi nuclei di queste popolazioni si fossero già formati parecchi anni prima con gli albanesi venuti a militare sotto Alfonso I e di cui questi si servì per domare le Calabrie ribellatesi alla signoria dell’Aragonese. II loro capitano fu nominato Governatore della Calabria Inferiore e alle sue truppe il Re fece concessioni di terre in Sicilia e nella provincia di Catanzaro. Un’altra immigrazione era pure già avvenuta quando Scanderbeg venne in Italia chiamatovi da Ferdinando I per aiutarlo contro l’Angiò. Un certo numero di albanesi, che egli aveva condotti con sè, più non riattraversarono l'Adriatico. Sono una settantina, con una popolazione di circa settan-tamila anime, i paesi d’Italia abitati da popolazioni