380 IX — l’epiro La Grecia ha sempre considerate come provincie . le quali presto o tardi debbono finire per far parte del Regno quelle dell’Epiro. I più moderati limitano le loro aspirazioni fino ad una linea che passerebbe un po’ a sud di Vallona; ma i più ardenti non credono la Grecia possa contentarsi di questo confine che corrisponderebbe presso a poco a quello dell’Epiro classico, e spingono le loro aspirazioni molto più in là fino a nord di Vallona, o addirittura fino a Durazzo perchè questa città era compresa nel-l’Epiro Bizantino. Sventuratamente per la Grecia e per l'avvenire del giovane regno in questi ultimi anni, l’Ellenismo anziché fare dei progressi, per un complesso di ragioni, è in grande decadenza; e in queste provincie perde ogni giorno terreno nella lotta vivissima con l’elemento albanese nel quale si è risvegliato il sentimento della nazionalità. Per un gran pezzo, e ancora durante la prima metà del secolo scorso, la Grecia, il primo paese cristiano ribellatosi alla Turchia, era la naturale tutrice di tutti i cristiani ortodossi della Penisola Balcanica. Greco e ortodosso erano sinonimi, e la Russia aiutando e sostenendo la Grecia intendeva sostenere ed aiutare la ortodossia. A parte i tentativi isolati di un risveglio della nazionalità serba, circoscritto però ad una piccola zona, le altre nazionalità si può dire non esistessero. Pure la Rumenia, in complesso, era sotto l’influenza greca, giacché anche religiosamente dipendeva dal patriarcato ecunemico di Costantinopoli il quale anche al di là del Danubio mandava esclusivamente preti greci. Quasi tutto l’Epiro, e specialmente i distretti al