322 Vili — VALLONA E IL SUO GOLFO e siccome in tal caso sarebbe pericoloso il servirsi di una delle solite lancie, bisogna andare con una barca più grande, a vela, mettendoci un’ora buona e qualche volta più. E generalmente si arriva bagnati fradici. Mi é capitato questo bel divertimento qualche settimana dopo, ritornandovi dopo una gita fatta a Corfù. Siccome il vapore col quale ritornavo in Dalmazia si fermò qualche ora a Durazzo, volli scendere per andare a stringere la mano al nostro Console. Fui costretto a ritornare a bordo di sera: e vi assicuro che con quelle barche mal connesse, anche avendo una certa abitudine del mare, in certi casi si deve trarre un gran respiro quando, finalmente, si vede la scala di bordo. Lasciata la baia di Durazzo e navigando sempre in vista della costa albanese, il piroscafo passa, dopo qualche ora, dinanzi alla foce dello Schumbi, il fiume che, sorgendo a un centinaio di chilometri circa sulle montagne di Okrida, e dopo aver costeggiato la riva occidentale del lago, segna col suo corso la grande divisione dell'Albania. Al di qua dello Schumbi comincia la Toscheria. Proseguendo si passa innanzi alle lagune colle quali termina la vasta pianura della Mu-sakia e da questo punto, girando un po’ più al largo, si scorge finalmente l’isola di Sassenò all’entrata della vasta baia di Vallona, e i monti del capo Linguetta dove, a picco sul mare, ha fine l’aspra catena dei monti Acrocerauni. Anche senza essere competente nella scienza nautica e nelle cose di marina, quando il piroscafo, oltrepassando a sud l’isola di Sassenò, entra nella baia di Vallona, si comprende subito l’importanza, che dal punto di vista nautico e militare, deve avere codesta