388 TX - I.’ePIRO ove, dopo la vittoria, ed a perenne ricordo del grande avvenimento, fece sorgere la città di Nicopoli, a pochi chilometri a nord di Prevesa. I due rivali passarono così tutto l’estate prima di decidersi alla battaglia. Di Nicopoli rimangono ancora in piedi grandiose rovine dalle quali si vede assai bene come fosse vasta e ricca di monumenti, di teatri e di terme la città sacra alla vittoria. In quella pianura e fra quelle rovine, molti secoli dopo, furono sgominate di sorpresa parecchie centinaia di francesi, e un po’ più in là, a Salaura, nella piccola borgata che serve di porto e di scalo ad Arta, avvenne uno dei drammi più terribili che registri la storia già così tragica di quelle contrade. « Al principiare del 1778, Alì, che ancora adulava i francesi, i quali in buona fede lo prendevano per un fervido seguace delle nuove idee, pensava invece a tradirli onde impadronirsi della città e del Golfo di Arta. Senza preavviso, senza intimazione di guerra, spedì suo figlio Muktar alla testa di 9 mila uomini, contro Prevesa difesa da poche centinaia di francesi che morirono da eroi nella pianura di Nicopoli, mentre i più notevoli fra i Prevesani furono presi e condannati ad essere decapitati uno ad uno. Il feroce pascià venne da Jannina appositamente onde assistere alla esecuzione dalla galleria esterna del Khan di Salaura, e per meglio godere l’atroce spettacolo non permise al boia, affranto dalla fatica, di interrompere il suo sanguinario lavoro (t) ». I ricordi della storia antica e quelli delle insurrezioni per l’indipendenza Ellenica, sulla costa Epirota, (1) Pennazzi. La Grecia Moderna. F.lli Treves 1878.