220 V - INIZIATIVE ITALIANE AI. MONTENEGRO Le difficoltà — come ho detto — non sono mancate. E ve ne sono ancora. La maggiore di tutte fu la ostilità, sia pure sorda e passiva, ma che si e manifestata in modo evidente in una infinità di circostanze, con cui l'idea del monopolio è stata accolta da una gran parte della popolazione, e la diffidenza dei coltivatori verso i nostri tecnici per tutto quello che facevano o consigliavano loro di fare. Il tabacco è sempre stato una delle risorse del Montenegro. Ma era coltivato alla meglio, senza alcun criterio, per cui non dava i risultati che si possono ottenere in terreni assolutamente simili per la loro struttura a quelli dell'Erzegovina, da dove la Turchia prima, ed ora l'Austria, han sempre tratto alcune delle loro qualità di tabacco fra le più fine. Siccome poi, gene ralmentc, i contadini non avevano mai il denaro necessario per arrivare all’epoca del raccolto, erano costretti a prenderne a prestito ad un tasso elevato — il 13 o il 10 per cento e anche più — dagli incettatori. A raccolto finito questo tabacco partiva generalmente in contrabbando e seguiva tutte le alee del commercio di contrabbando.... se cosi si può chiamare, compreso il rischio d'essere sequestrato e di far perdere ogni cosa e al contadino e agli incettatori. E ben inteso dovevano rimettersi completamente al capriccio di questi ultimi, strettamente collegati fra di loro, in quanto al prezzo. Ora tutto è mutato, e con vantaggio specialmente del contadino e del coltivatore. Quanto al prezzo, esso non può subire che lievissime oscillazioni. e non solo sono sempre sicuri d’essere pagati, ma quando hanno bisogno di denaro prima del raccolto. la Società fa ai coltivatori delle anticipazioni in una misura abbastanza larga e senza percepire interesse.