146 III — UAL NARKNTA A CATTARO trovò una salvaguardia contro le ambizioni di Venezia; e, nel tempo stesso, potè pian piano sviluppare nelle provincie mussulmane vicine — e in certi perìodi, quasi esclusivamente — quei commerci che turano la prima e principale base della sua grande ricchezza. In complesso, tranne in qualche momento nel quale si senti anch' essa minacciata, quando la potenza ottomana parve dover estendersi anche all’Europa occidentale, e le armate turche arrivarono vittoriose fino alle mura di Vienna, questa buona intesa con Costantinopoli fu la caratteristica della sua politica. L’apparente protettorato della Turchia col relativo tributo che la Repubblica si era obbligata a pagare, in maggiore o minor misura, fu mantenuto anche dopo la pace di Carlovitz (1699). Anzi, in quota occasione, la diplomazia Ragusea con l'appoggio della Spagna, allora rappresentata nel concerto europeo, e dell'Impero, ebbe un grandissimo successo ottenendo che il territorio della Repubblica fosse isolato dai dominii territoriali della Repubblica Veneta in Dalmazia, lui Repubblica di Ragusa, cedette alla Turchia e questa accettò, incorporandole a| pascialato di Bosnia, o per meglio dire all’Erzegovina. due strisele di terra, l'una a qualche chilometro a sud delle foci del Narcnta, composta del distretto di Klek col piccolo porto di Neum, ancora oggi toccato qualche volta dai vapori del I^ovd. e l’altra formala dalla Sutorina, a sud di Ragusa. distretto che sbocca nel primo bacino delle Bocche di Cattaro. lui Repubblica Ragusea si era cosi liberata da un vicino incomodo e pericoloso I Ricordo questo particolare, non solo perchè ha la sua importanza storica, ma altresì per constatare come con queste strisce di terra, la