Il pigiti di Antivari 233 colto ex-ufficiale di marina che porta un nome illu stre nella storia della Repubblica Veneta, il conte Fo-scari, il quale da parecchi anni dedica tutto il suo ingegno, tutta la sua attività a questo programma della risurrezione dell’Adriatico che tanto interessa l’Italia e in particolar modo la sua Venezia. Marinaio, uomo d'affari, polemista, conferenziere, egli fa convergere la molteplice e varia sua attività a questo unico scopo, pel quale ha fatto in questi ultimi tempi frequenti viaggi in Oriente e specialmente nel Montenegro. La concessione per la costruzione e per l'esercizio del porto di Antivari, come quella per la ferrovia Antivari Nikisic è nelle mani del sindacato da qualche tempo. Sulla importanza del porto di Antivari mi par quasi inutile l’insistere. Basta uno sguardo alla carta dell'Adriatico e il ricordare le malagevoli condizioni in cui si trova la nostra fiotta mercantile e militare per la configurazione della costa italiana, per dimostrare quanto grande potrebbe essere, col tempo, il suo avvenire, non soltanto come testa di linea dell'ampio retroterra retrostante, ma altresi come posto di rifugio e di rifornimento. Gli studi e i progetti fatti da persone competenti hanno provato all'evidenza come sia facile creare nella rada di Antivari un porto molto spazioso, ben riparato, e capace di soddisfare a tutte le esigenze moderne di un traffico inerente alla sua situazione geografica così privilegiata. La possibilità di poter ricavare dalla collina di Voloviza, alla quale il porto si addosserebbe, tutta la pietra calcare necessaria, nonché la natura favorevolissima del fondo marino e la fertile pianura circostante, permettono realmente con una spesa mini- rt