Una società di navigazione.... 195 in tutti i sensi, deve fermarsi a parecchie centinaia di metri di distanza. Si va a bordo con delle barche molto primitive, chiamate lontre, nelle quali non ci sono banchi, e si può chiamarsi fortunati se la mercanzia che caricano insieme ai passeggieri è di tale natura da permettere a questi di scdervicisi sopra. La mia lontra era carica di sacchi di farina, per cui ci ai potè sedere abbastanza comodamente, senza altro inconveniente che quello di imbiancarci un po’. Qualche volta però non solo non si può sedere, ma bisogna addirittura fare della ginnastica, scavalcando casse e legnami onde trovare un posto possibile dove non ci sia il rischio d'essere schiacciato Non è un viaggio lungo; ma ci vuol quasi sempre una buona mezz’ora per arrivare a bordo del Danit;a, sul quale il suo proprietario, un maltese che parla un italiano tutto suo speciale, inframmezzato con delle parole inglesi, è sempre alle prese con qualcuno. Il padrone della compagnia di navigazione anglo-montenegrina del lago di Scutari — la quale con quel suo nome ha una strana analogia con l'esercito del Principe di Monaco, visto che la sua flotta si compone di questo unico vaporetto — è una macchietta conosciutissima oramai da tutti quelli che hanno occasione di viaggiare per affari od altro sul lago turco-montenegrino, inunto non si sa perché gira sempre con dei grandi stivaloni, che pare ritenga indispensabili per la sua tenuta di bordo. Credo abbia finito per farsi una discreta fortuna con questo Danitja che ha comperato già vecchio, e dopo molti anni di onorato servizio fatti, non ricordo più bene dove. Ma ciò non toglie che si lamenti sempre e costantemente degli affari che vanno male, e_„ del danaro che ti rimette.