I palmizi di Lissa servì di stazione alle flotte della Repubblica e dell’impero romano. Nell’antica Lissa pare sorgessero allora teatri e arene grandiose fra le cui rovine fu trovata la colossale statua in marmo dell'imperatore Vespasiano, ora nel museo di Corte a Vienna. Senza dubbio dal punto di vista archeologico sarebbe interessantissimo fare degli scavi. Ma nessuno se ne occupò. E il Governo che lasciò nel più completo abbandono gli scavi di Salona, della città cioè che fu la grande capitale della Dalmazia, meno che mai crede di dover pensare alle antichità di Lissa. Così pochi si sono occupati seriamente della Lissa moderna la quale pel suo clima privilegiato — i palmizi vi crescono come nella nostra riviera — potrebbe diventare una stazione invernale e un ottimo posto di cura. Un progetto per un grande albergo, e per la costruzione di una bella passeggiata e di un giardino lungo il mare era stato fatto qualche anno fa. Vi fu un momento nel quale pareva si fosse riuscito a trovare anche il capitale necessario e l’albergatore che si sarebbe messo nell’impresa: ma poi non se ne parlò più. E la povera città, la quale, malgrado il suo croatizzamento, conserva ancora tutto l’aspetto di una città veneziana con le sue case a tetto piano e i campanili delle sue chiese a piramide, è andata sempre più declinando. Una chiesetta, anch’essa con il campanile a piramide, sorge vicino al cimitero nella piccola penisola che si distacca dalla terra a poche centinaia di metri dall’abitato. La chiesa è affidata a tre frati dei Minori Conventuali, incaricati altresì della sorveglianza del cimitero. Ma, come ho detto, a noi ha dato la chiave del cancello il Podestà. E siamo entrati senza incontrare alcuno.