L’esempio della Francia 343 lismo non è una merce di esportazione. La Francia repubblicana ed atea è là a darcene un esempio. Da Jules Favre — per non risalire più in là della Terza Repubblica — tino a Combes, tutti i ministri francesi, compresi gli anticlericali più spinti, hanno mostrato di sapere quale valore abbia al di là dei confini l’accordo, la collaborazione, l’aiuto delle loro Missioni Religiose, che perciò hanno sempre protetto e sostenuto, ed alle quali le Autorità Diplomatiche consolari hanno sempre avuto ordine di usare tutte le possibili deferenze. Che se il nome del Combes può far sorridere pronunziato a questo proposito mentre è diventato così aspro il dissidio fra il governo della Repubblica e la Santa Sede, posso aggiungere che, nemmeno ora, le autorità all’estero si sono sottratte a questa regola costante che è nelle tradizioni del governo Francese, perchè mentre in Francia vengono tolti dalle aule della giustizia i Crocifissi, i Consoli della Repubblica, come ho veduto io stesso, assistono ancora in grande uniforme alle solenni cerimonie religiose celebrate nelle Chiese o nei conventi dei loro connazionali. Bisognerebbe subito approfittare delle circostanze che paiono oggi alquanto mutate per avere il clero meno ostile, soccorrendo ed aiutando quei sacerdoti che, malgrado le lusinghe, guardano sempre con un sentimento di speranza al di là del mare. E non ci vuole per tutto questo, nè per quei bravi sacerdoti che domandano non per sé, ma per le loro chiese, per i loro poveri, delle somme enormi. Bastano somme lievissime, per un bilancio come :l nostro, e che nel bilancio non sì vedrebbero nemmeno. Fortunati quei missionari i quali in China, dove finora non abbiamo grandi interessi, si videro liquidare una