Su una nave da guerra ! 491 tinse di non rilevare la frase. Ma il nostro Ministro ritornò sull’argomento in una nuova conversazione: e allora 1 Ambasciatore, — il quale evidentemente aveva riferito al suo Governo il desiderio del Tittoni ed aveva avuto istruzione in proposito — rispose che pel momento il Goluchowsky non si poteva muo vere da Vienna, ma che in ogni modo si poteva vedere se vi era mezzo di combinare qualche cosa. Le trattative per l'incontro furono in tal modo avviate. Giova sperare, sebbene sia stato detto che il Tittoni sarebbe andato anche a Vienna, si sia capito subito dalle due parti come non fosse possibile un convegno in questa città, per tante ragioni che si intuiscono, pensando alla visita non restituita dall Imperatore a Re Umberto. Si convenne di aspettare e anzi di cercare un’ occasione. La quale si presentò poco dopo quando il Goluchowsky andando a passare qualche giorno ad Abbazia, si propose a Vienna che ivi avvenisse l’incontro. L’idea di costringere il Ministro del Regno d’Italia a recarsi quasi come espiazione della politica e delle manifestazioni irredentiste, fatte fino a poco tempo prima — fu la frase con la quale la visita è stata commentata da parecchi giornali austriaci — ad andare a fare omaggio al Ministro degli Esteri dell’impero in una terra italiana soggetta all’Austria, era naturale dovesse sorridere a Vienna. Ma, alla Consulta non sospettarono nemmeno il tranello 1 Vi sarebbero anzi ragioni per credere che quando si parlò loro di Abbazia, ricordarono vagamente che era una stazione invernale vicino a Fiume — e non sapevano nè pensarono ad altro. E’ ancora preferibile del resto cotesta ipotesi, anziché il supporre si sia voluto di deliberato animo offendere nobili e sacri sentimenti.