Al Consolato italiano sa come si deve fare quando v’é uno scopo da raggiungere Intanto, cosa che non guasta, ha scelto una delle più belle case di Scutari, e non é davvero colpa sua se non ha spesso occasione di esercitare i doveri dell’ospitalità la più larga e gentile verso i suoi connazionali. come ha fatto con noi. Egli non domanderebbe di meglio. Ma sono così rari gli italiani che capitano da quelle parti ! Con le autorità turche ha sempre saputo mantenersi nei migliori rapporti. Per questo, qualche volta 10 hanno anzi accusato di essere troppo turcofilo. L'accusa non ha senso comune perché più di una volta, egli ha invece mostrato come la cortesia della forma e i buoni rapporti personali, non escludano affatto l’energia e la fermezza — se ve n'é bisogno. A lui, per esempio — e proprio ad una sua iniziativa, e al tatto e all'abilità con cui condusse le cose — si deve l'istituzione del nostro ufficio postale a Scutari. Veramente in questo caso si é dovuto lottare assai più con un’altra Potenza che con la Turchia; ma non sono state né poche, né lievi le difficoltà da eliminare o da vincere anche con quest*ultima. Fino a tre anni fa, la posta andava a Scutari da S. Giovanni di Medua. Il Consolato mandava un cavas ad impostare il pacco delle lettere all’ ufficio turco, e dall'ufficio turco di S. Giovanni di Medua le prendeva per portarle a Scutari. S’intende le lettere del Consolato e di quelli, che non avendo una gran fiducia nell'ufficio turco a Scutari, si rivolgevano alla nostra autorità consolare. Un bel giorno egli é avvertito che se vuole la sua posta, deve mandarla a ritirare al Consolato d’Austria». Oh, questo poi noi — esclama 11 nostro Console. E al successivo arrivo del cor-