500 IV — II. MONTENEGRO Al. MARE alludendo ai serbi del vicino Impero; nè più si legge come una volta, su pei giornali, che lo Czar ha regalato al suo • migliore amico • una batteria di cannoni o alcune migliaia di fucili; notizie che prima venivan fuori di quando in quando, in momenti nei quali cotesti bellici doni potevano avere il carattere di un ammonimento. Con l’accordo del 1897, il Monte- negro è stato sacrificato dalla politica russa.....Almeno per ora. Tuttavia, nel Principato, non credono la Russia possa assolutamente venir meno alle sue tradizioni, e sono convinti che presto o tardi le cose dovranno ben finire per mutare. Potrà accadere domani, fra un mese, un anno, due, ma è inevitabile. Il tempo dirà se si tratta di un’illusione.. E il Principe, il quale certamente deve aver avuto altri momenti di grande sconforto e di grande tristezza vedendo allontanarsi continuamente la realizzazione dei suoi grandi ideali, riassume forse questi sentimenti e queste speranze quando, forte della sua fede c del sentimento religioso, suol dire, come ripeteva a me nel colloquio a cui ho accennato, che prima, di morire deve ancora vedere molte cose...- Que.-tc parole mi sono venute in mente allorché, ritornato a Cettigne, parecchi mesi dopo, vi seppi i particolari di tutto ciò che avvenne nel Principato, nei giorni in cui — nel febbraio e nel marzo 1904 — ri fu un momento nel quale la marcia in avanti delle truppe Austro-Ungariche attraverso il Sangiacato di Novi Bazar, sembrò cosa assoluta-mente decisa ed imminente. Una quantità di particolari sulle disposizioni date a questo scopo a parecchi comandi militari, non par-