41 I — II. MINISTERO ORDII A I ogni giorno delle ore e parecchie allo studio, onde mettersi al corrente di tutto ciò che gli è assolutamente necessario e indispensabile di sapere. No. Non si può dirigere la politica estera di un paese fra una partita di caccia ed un'altra, fra un viaggio in automobile ed una caccia alla volpe. A questo modo un Ministro non ha più nemmeno il tempo materiale per leggere le relasioni che gli pervengono dal l'estero ed e costretto a lasciar fare ogni coaa ed a fidarsene ciecamente, dai suoi dipendenti. Andando alla Consulta qualche ora al giorno e magari costringendo Ministri e Consoli Generali a rimanere a Roma delle settimane intere prima di poter dar loro dieci minuti di udienza, il Ministro non ha poi nemmeno l'opportunitl di conoscere il personale dei noatri Rappresentanti all'estero dei quali egli deve dirigere, sorvegliare e coordinare Iasione. Non aok> i quindi mancato e manca con l’on. Tìttoni codesto affiatamento. ma i ansi naturale che tutti coloro i quali appartengono alla carriera diplomatica debbano essersi anche sentiti offesi nel loro amor proprio — molto più che non ncH'interesse materiale — nel vedere come egli non ri ria fatto alcun scrupolo di nominare di punto in bianco a posti cospicui persone estranee, e ben intem sema che meriti spedali ve II designassero. Che un Ministro possa scegliere qualche segretario particolare fra le persone raccomandategli dagli amici dei Ori Jtllc Cacete non i un gran male. Ma ria~. Che queste amicirie e il desiderio di fare cosa gradita in qualche circolo aristocratico possano essere le ragioni determinanti anche per la scelta dei nostri Ministri all'estero, mi pare un po' troppo'