2So VI — SCUTARI E II. SUO LAGO che tollerato, addirittura riconosciuto, il diritto di ammazzare. Qualche giorno prima del mio arrivo, sulla strada di Oboti, lungo il corso della Boiana, un albanese mussulmano, entrato nella casa di sua sorella ad un’ora inconsueta, la trovò in compagnia di un uomo che aveva già veduto ronzare intorno alla casa, c sul quale aveva dei sospetti. Non poteva essere che un amante, ed egli non esitò ad ucciderlo insieme alla sorella. Quando il marito ritornò a casa, gli raccontò ciò che era accaduto, come la cosa più naturale di questo mondo; ed il marito trovò diffatti che aveva fatto benissimo. Non rimaneva altro che decidere come e quando *i dovevano trasportare i cadaveri, e fu stabilito di andare a seppellirli di notte in poche persone, l’uccisore, il marito e un altro fratello, non già, come potrebbe sembrare a tutta prima, per occultare il fatto alle autorità, ma unicamente perche, essendo una cosa inaudita che la donna mussulmana possa tradire, dello scandalo avrebbero potuto trar profitto i nemici dell'islam, ed era quindi prudente che di quei due morti si parlasse il meno possibile. Quanto allo stato civile, nessuno pensa alla notificazione delle nascite e delle morti. Un vero e proprio ufficio di stato civile non vi è, e l'autorità ha l'ordine di lasciar fare e di non occuparsi di cose che non la riguardano. Che se per caso un Governatore o un funzionario, dimenticandosi ebe Scutari ha sempre goduto di tali privilegi, vuol stringere, come suol dirsi, i freni, e accenna solamente a fare qualche atto di autorità, può essere ben sicuro di venir subito richiamato e di cadere in disgrazia. Gli albanesi, e specialmente gli scutarini, sono potenti a Costantinopoli. Per cui quelli del Sangiacato, anche