512 XI - GLI ERRORI DELLA NOSTRA POLITICA inevitabili i conflitti. Per cui essa è quasi sempre divisa in due correnti : quella di coloro che subiscono e si rassegnano a vedersi passare innanzi per la trattazione degli affari il primo dragomanno, e quella dei diplomatici i quali vedendosi invece menomati nei loro diritti si ribellano... e finiscono con l’andarsene. L’addetto militare poi come è accaduto — dichiarando di non dipendere che dal Ministro della Guerra, se non va d’accordo, finisce col non metter nemmeno più piede all’Ambasciata. D’altra parte, siccome anch’egli è un levantino, non conosce affatto il nostro paese, e non può assoluta-mente esplicare 1’ azione sua con quella intonazione che risponda esattamente ai nostri sentimenti. Senza volerlo, per l’ambiente nel quale ha sempre vissuto, per le abitudini di pensiero che tutti finiscono per avere, è naturale possa facilmente essere trascinato a dare, per esempio, importanza a cose che non ne hanno alcuna presso di noi, e a trascurarne altre. Egli è forse — per riassumermi — un ottimo elemento in mano di un diplomatico che sappia guidarlo e servirsene, ma così come son messe le cose, e avendo ormai apertamente mansioni direttive nella nostra Ambasciata di Costantinopoli, le cose non potevano andare, ed è assolutamente necessario provvedere onde evitare il rinnovarsi di conflitti, noti a tutta la Costantinopoli europea... e anche nel mondo turco, che certamente non ci giovano. A proposito di conflitti e di addetti militari, io mi domando perchè il colonnello Signorile, fino a poco tempo fa addetto a quell’ambasciata, vi è stato sostituito da un capitano. Un distintissimo ufficiale, nessuno lo contesta, il