424 X — DAt.MAZIA - ISTRIA - TRIESTE non so bene per quale destinazione, e invece di partire alle cinque, ci siamo messi in movimento alle otto passate: per cui pranzando a bordo, siamo giunti a Lissa verso la mezzanotte. Il dottor Dojmi, il quale gentilmente mi viene incontro fino sul Jason mi informa di aver fissato per me una stanza all’albergo, proprio a due passi dal posto ove si sbarca. Ma, intendiamoci bene: di albergo nel vero senso della parola non vi è la menoma traccia. Si tratta di una modesta casa nella quale una brava donna tiene due o tre stanze da affittare ai forestieri i quali, per dir vero non sono molte numerosi. Nessuno si incomoda a fare parecchie ore di viaggio per vedere Lissa che, a parte i ricordi delle due battaglie combattute nelle sue acque, non offre grande interesse pel touriste. Da qualche anno, da che ha acquistato una grande notorietà la grotta di Busi, uno strano scherzo della natura in tutto somigliante alla nostra grotta azzurra di Napoli, Lissa vede qualche inglese e qualche tedesco, che però non vi dorme e si ferma soltanto due o tre ore : dall’arrivo alla partenza del battello. Di italiani poi che viaggino per diporto, passano anni ed anni senza se ne veda uno. Il signor Dojmi col quale l’indomani mattina ho fatto un lungo giro da una punta all’altra, tutt’intorno al gran porto o baia di Lissa, è da molti anni il dottore del paese e certamente la persona più conosciuta del partito autonomo; il partito italiano. 11 quale, ahimè I è andato sempre perdendo terreno in questi ultimi tempi, tantoché ormai nell’antica Issa dei latini, si sente parlare assai più croato che italiano — almeno per la strada. Senza scuole, isolati, e senza contatti, non è possibile lottare con efficacia.